A questi si aggiungono migliaia di inquilini senza un contratto regolare facenti parte di un mercato sommerso i quali non possono vantare alcuna rivendicazione: più di 6.000 sono gli immigrati regolari che vivono nella provincia dell’Aquila, circa 1.000 sono quelli irregolari stimati che per la quasi totalità si rivolgono al mercato dell’affitto vivendo in coabitazione, spesso in sovraffollamento, a volte estremo, in abitazioni in molti casi carenti di servizi e in stabili fatiscenti; credibilmente il 90% degli scantinati e dei seminterrati del centro storico di L'Aquila erano stati affittati a loro, la stragrande maggioranza in nero.
Il Segretario Generale del Sunia, Franco Chiriaco, ha dichiarato “Neanche di fronte a un dramma come quello del terremoto il mercato delle locazioni si discosta da quello che oggi si rileva nel paese: un mercato senza regole, caratterizzato da illegalità e evasione, dove un contratto su due non è registrato e sfugge al fisco.
L’ordinanza firmata per la requisizione delle case sfitte è ostacolata dal malcostume che caratterizza questo settore: molti proprietari si stanno appellando al comodato d'uso celando locazioni di fatto con corresponsione di affitto in nero. E’ sempre più necessario che un elemento importante e strategico che dovrà trovare priorità e finanziamento è quello di ricostruire una offerta abitativa di edilizia pubblica e di alloggi in affitto a canone concordato da prevedere nel piano di ricostruzione per fornire una efficace risposta abitativa anche a migliaia di inquilini”