Un progetto solidale e un modo per dare voce alle donne che lavorano, da anni, alla ricostruzione della loro città e della loro vita, attraverso una burocrazia sorda, uno stato lontano e situazioni di grande disagio e dolore.
L’iniziativa realizzata dalla Cgil e dallo Spi di Pesaro Urbino,in collaborazione con le associazioni: Donne in Nero, Casa delle Donne, l’associazione DM di Fano e il comitato per il Parco sempre di Fano, ha ottenuto il patrocinio del Comune e della Provincia di Pesaro Urbino. Un patrocinio assai sentito dal momento che la “due giorni” ha rappresentato un progetto di solidarietà concreta e un modo per conoscere attraverso le testimonianze delle donne aquilane il duro lavoro di ricostruzione quotidiano di rapporti e relazioni che le “new town” non sono certo in grado di ricucire.
L’iniziativa è stata aperta ufficialmente nella tenda allestita in piazza del Popolo, inaugurata alla presenza dei sindaci e degli amministratori del territorio, con un duplice valore simbolico: quello del post terremoto e quello del desiderio di costruire nel capoluogo abruzzese (una città fantasma) un luogo delle donne. La Cgil e lo Spi hanno raccolto questo appello devolvendo parte delle trattenute degli ultimi scioperi generali sia al comitato Terre mutate sia all’associazione Libera di recente costituzione anche a Pesaro. Il 2012 la Cgil lo ha infatti dedicato anche al tema della legalità. Sempre per realizzare la casa delle donne, l’associazione fanese DM ha realizzato diversi oggetti tra i quali le riproduzioni sia su tela sia su terracotta del rosone della Basilica di Collemaggio.
Hanno partecipato per il Comitato Donne Terre Mutate Lina Faccia, Valentina Valleriani, Simona Giannangeli, Loretta Del Papa.