Inizia dall’8 marzo la mobilitazione delle donne di Se Non Ora Quando Abruzzo per la raccolta di firme sulla modifica della legge elettorale regionale.
A L'Aquila la raccolta delle firme si è svolta nei luoghi di lavoro e nel pomeriggio in piazza della Fontana Luminosa. Già presentata alla Commissione regionale e ai gruppi consiliari, la proposta ora diventa una petizione popolare, attraverso la quale si coinvolgerà la pubblica opinione sulla questione della democrazia, che sta diventando sempre più centrale nella vita pubblica.
Ormai sempre più elettrici ed elettori si dichiarano favorevoli a candidature femminili, e sempre più donne ovunque chiedono nuove norme per accedere al governo della cosa pubblica. In tempi di crisi della politica può sembrare una richiesta controcorrente, ma solo nuove classi dirigenti, nate da nuove regole democratiche, saranno in grado di rinnovare la politica. Un elemento fondamentale del cambiamento è mettere le donne in condizione di competere alla pari nelle elezioni e quindi di essere elette, perchè esiste un evidente collegamento tra la decadenza della politica e la presenza minoritaria delle donne che riescono a praticarla davvero nelle istituzioni.
Oggi in Abruzzo dei 45 consiglieri regionali solo 5 sono donne. Solo se si è in tante si riesce davvero a cambiare e a dare segnali nuovi sul piano culturale e simbolico. La petizione vuole introdurre modifiche sostanziali nella legge elettorale regionale: la doppia preferenza di genere; le liste con 50% di uomini e 50% di donne, la parità nell’accesso ai mass media, l’alternanza nelle liste e un tetto massimo alle spese elettorali (per combattere il commercio dei voti e del consenso). Una firma che non è solo a favore delle donne ma della democrazia.