La memoria deve restare una azione, un impegno prioritario e costante della nostra attività.
La storia, proprio in Abruzzo e Molise ci ha consegnato questo impegno. In ogni luogo dell'Abruzzo e del Molise ritroviamo il segno della guerra di Liberazione: le sofferenze, la violenza e le stragi, le fucilazioni, il sacrificio di combattenti partigiani e partigiane, ma anche di tante vittime civili e a volte ignare di ciò che stava accadendo nel nostro Paese. Ma abruzzesi e molisani, dagli anni del 1943, ritrovano anche la forza della ribellione, del riscatto, della giustizia e della voglia di libertà fino alla sconfitta del nazifascismo, ad opera anche della “Resistenza” e della “Liberazione” delle popolazioni locali.
L’Abruzzo oltre ad essere stato lo snodo storico militare caratterizzato dalla fuga di Vittorio Emanuele III e di Badoglio da Ortona, dalla successiva liberazione di Mussolini da Campo Imperatore, dallo sbarramento del “fronte di guerra” della “Linea Gustav”, è stata la regione che ha visto “la Rivolta Lancianese del 5 e 6 Ottobre”, lo scontro in campo aperto di “Bosco Martese” e le altre azioni partigiane nel Teramano, la formazione di Gap e bande Partigiane nella Marsica, nell'Alto Sangro e nella stessa città dell'Aquila, la nascita della “Banda Palombaro” a Cheti, le prime formazioni spontanee nell''Aventino ed infine la “Banda Patrioti della Majella” con la sua storia e il suo percorso oltre l'Abruzzo.
Parimenti in Molise si intrecciano storie di uomini e donne protagonisti di resistenza civile con i tanti episodi dalla “Battaglia di Monte Marrone” ai fatti di Fornelli, Agnone, Frosolone, Capracotta.
Ho voluto richiamare sinteticamente questi elementi, per sottolineare che “questa memoria collettiva”, questo tratto della storia che ha coinvolto a pieno tutta le nostre popolazioni regionali, deve sempre più divenire un tratto distintivo ed un impegno coerente della nostra azione. Far divenire gli accadimenti, non episodi singoli e circoscritti, ma dando agli stessi rilievo e valore dentro un quadro collettivo regionale e nazionale.
Nella giornata del 25 Aprile, oltre ai ricordi delle vicissitudini della sofferenza della guerra, va ricordato che nelle nostre regioni ci fu una scelta di popolo, una voglia di riscatto, una scelta per la Libertà. Nel celebrare questa giornata, importante e fondamentale per la democrazia e la dignità delle persone, facciamo in modo che vengano sempre più valorizzati fatti e valori della “Resistenza Abruzzese e Molisana”.
Lo SPI, con i suoi progetti, la sua attività, potrà essere a tutti i livelli, un fermo riferimento per le nuove generazioni e custodire, coltivare la Memoria, la Storia, i valori della Resistenza e della Liberazione.
Le seguenti significative iniziative messe in campo, dopo quella del “Calendario sulla Costituzione”, pur avendo quest'anno subito una sospensione e un rinvio, costituiscono già un importante punto di riferimento:
- il progetto “1943 – 1944 Lungo la Linea Gustav Resistenza alla guerra - Resistenza per la pace. Ragazzi e Ragazze raccontateci la Storia”, ideato e promosso in collaborazione con Associazione “Il Sentiero della Libertà”, che ha assunto, nella sua seconda edizione, un rilievo nazionale con il pieno coinvolgimento dello Spi nazionale e delle strutture regionali di Lazio, Campania;
- il progetto sviluppato in collaborazione con le strutture regionali dello Spi delle Marche, dell’Emilia Romagna e del Veneto, di ripercorrere l’avanzata della Brigata Maiella con una serie di iniziative locali sulla “memoria” per rendere omaggio ai partigiani e alle partigiane e rinsaldare l’antifascismo e la cultura della democrazia, della tolleranza e della solidarietà al di là di ogni confine.
Grazie a tutte e a tutti per l'impegno e la serietà con cui continuate a rafforzare questi obiettivi. Buon 25 Aprile
Antonio Iovito Segretario generale Spi Cgil Abruzzo Molise