Nel comunicato stampa la Cgil ricorda le grandi criticità: il lavoro che non c’è, il territorio fortemente a rischio, le infrastrutture sia viarie che tecnologiche, il dissesto e lo spopolamento delle aree interne, il turismo, la sanità pubblica di qualità, il welfare e la difesa dei cittadini che si trovano in situazioni di povertà, assoluta o relativa, la mobilità e il trasporto regionale, il precariato a tutti i livelli, a partire dalla pubblica amministrazione, la non autosufficienza, sono solo alcune delle tante criticità esistenti nel nostro territorio.
Si chiedono risposte, in particolar modo, sul fronte lavoro, si riconferma la necessità che si debba procedere con un piano straordinario che veda una programmazione o riprogrammazione di risorse già esistenti per attivare con immediatezza delle opportunità di lavoro, a partire dal territorio e dalle infrastrutture. Una nuova programmazione regionale capace di prospettare un modello di sviluppo coerente, compatibile e sostenibile con il territorio. Tante aziende sono entrate in crisi o hanno dismesso le loro attività negli ultimi anni e, nonostante il riconoscimento delle aree di crisi, del patto per il Molise e dei fondi POR, i recenti dati ISTAT e INPS confermano ancora una volta che la tanto auspicata ripresa strutturale per il Molise, ancora non si è manifestata. Il tema principale resta, quindi, il rilancio occupazionale e i suoi tempi di realizzazione. Per la CGIL è di primaria importanza ricollocare tutti i lavoratori espulsi dai cicli produttivi in questi anni, e prevedere nuove azioni per creare opportunità anche per coloro che non hanno mai lavorato o che da tempo non trovano lavoro.
Urge un intervento concreto della Regione, sia nei confronti del Governo nazionale per la riapertura della discussione in merito a strumenti di sostegno per le aree di crisi, sia di operatività diretta concretizzando le politiche attive e passive. Tanti sono stati i momenti di confronto nel passato, tanti gli impegni formali presi nelle sedi istituzionali, eppure a distanza di anni non si è compiutamente definita alcuna vertenza.
Altro tema è quello legato alla salute dei cittadini e alla difesa della sanità pubblica di qualità, essa deve essere rafforzata e non abbandonata. Indispensabile riaprire una discussione su un modello di sanità regionale che garantisca il diritto universale di accesso ai servizio.
Secondo l’Istat in Molise, al 30 giugno 2017, la popolazione sotto la soglia di povertà era pari al 21% e quella a rischio povertà era al 31,7%. Necessario attribuire più risorse per il welfare, più risorse per le famiglie con problemi di disabilità, più risorse per la non autosufficienza, risorse certe ed esigibili. In un momento molto delicato dal punto di vista sociale, deve essere compiuto ogni sforzo per difendere il diritto di cittadinanza e di una vita dignitosa.
"Il tema della mancanza di risorse non è del tutto vero, quando si vuole e ci si impegna, esse si trovano. Come nel caso di quelle che bisognerà reperire in virtù del nuovo statuto regionale, che come noto, prevede un assessore in più rispetto al passato, i consiglieri in surroga degli assessori nominati e la figura del sottosegretario. Fermo restando la nostra estrema contrarietà già espressa in passato sulla modifica intervenuta e l’opportunità di rivedere le scelte intraprese, chiediamo che tutti si impegnino da subito, per rimettere al centro del dibattito politico il destino del Molise e dei molisani a partire dal disagio sociale e dal lavoro, individuando le necessarie risorse" .