dalla quarta di copertina
Questa pubblicazione intende non solo accendere una luce sulla condizione degli anziani dell’Aquila, ma anche riparlare di quello che è successo e tenere viva la discussione sul processo di ricostruzione. L’Aquila rappresenta un grande problema politico nazionale. Dobbiamo impedire che su di esso cali il silenzio.
Dobbiamo tenere alta l’attenzione e la mobilitazione perché la città torni a essere quello che è stata: un centro di vita, di cultura, di affetti, in continuità con la sua storia. Con questi obiettivi è stato condotto lo studio che si presenta. Esso si basa su un’indagine
che ha avuto come principale obiettivo l’analisi delle attuali condizioni di vita quotidiana della popolazione e in particolare degli anziani. Il lavoro su campo mostra come ai danni del terremoto si siano sommati gli errori del processo di ricostruzione. Si è trattato di un intervento autoritario e gerarchico che non solo ha implicato un’enorme spesa, ma ha stravolto la realtà urbanistica della città, creando insediamenti mal distribuiti e mal collegati, determinando per gli anziani isolamento, difficoltà di movimento e accesso ai servizi. Il libro“L’Aquila, gli anziani, la città” da uno studio promosso dal Dipartimento Ricerche dello Spi Cgil (Sindacato pensionati italiani) sulle condizioni di vita delle famiglie aquilane colpite dal terremoto, con particolare riferimento alla situazione degli anziani, è stato presentato martedì 25 febbraio a L'Aquila nella sala del Palazzetto dei Nobili.
Mario Sai (Spi Cgil nazionale), Enrico Pugliese (sociologo), Betti Leone (assessore alla cultura Comune dell’Aquila), Giovanna Zippilli (segretaria generale Spi Cgil Abruzzo), Riccardo Terzi (segretario nazionale Spi Cgil) e la coordinatrice dell’incontro Loretta Del Papa (segretaria Spi Cgil Provincia dell’Aquila), hanno illustrato e discusso i risultati della ricerca diretta dallo stesso Pugliese, docente dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, che ha coordinato un gruppo di ricercatori composto da Stefano Boffo, Francesco Pirone ed Enrico Rebeggiani, docente dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Condotto con un approccio ispirato all’inchiesta sociale, lo studio è stato focalizzato sulle tematiche relative alla gestione della vita quotidiana da parte delle persone anziane e delle famiglie sfollate, con particolare attenzione a quelle che sono state ricollocate nei Progetti Case e nei Map, sia in riferimento alla condizione attuale, sia alle prospettive future di ricostruzione. «Lo sradicamento delle popolazioni urbane che insistevano sul centro città – si legge nel libro – ha prodotto una lacerazione nel tessuto dei reticoli sociali e una dispersione territoriale con un forte ridimensionamento delle attività sociali, culturali ed economiche».