e per promuovere la partecipazione al voto referendario. Si ricorda che con 332 sì, nessun contrario e tre astenuti, l'assemblea generale della Cgil riunita l'8 settembre ha approvato un ordine del giorno sul referendum costituzionale.
Nel testo si legge che «ferma restando la libertà di posizioni individuali diverse di iscritti e dirigenti, l'Assemblea generale della Cgil invita a votare No», anche se «la Cgil e le sue Strutture, nel preservare la propria autonomia, non aderiscono ad alcun Comitato».
"La riforma - si legge nell'ordine del giorno - introduce «un'eccessiva centralizzazione dei poteri allo Stato e al Governo» e «attribuisce al governo un eccesso di potere in materia legislativa». Inoltre «il nuovo Senato avrà difficoltà a svolgere l'auspicato e necessario ruolo di luogo istituzionale di coordinamento fra Regioni e Stato», «la semplificazione del procedimento legislativo che si voleva ottenere, con il superamento del bicameralismo perfetto, è vanificata dalla moltiplicazione dei procedimenti previsti a seconda della natura del provvedimento in esame», mentre «i nuovi criteri per l'elezione degli organi di garanzia rischiano di essere subordinati alla legge elettorale, facendo così venir meno la certezza del bilanciamento dei poteri».