Sono oltre 10mila i lavoratori ed i posti a rischio del comparto sociale. I tagli del Governo, i debiti della Regione Abruzzo verso gli Ambiti Sociali, la riduzione del 30% delle risorse del Fondo sociale regionale per i Piani di Zona che stanno distruggendo il terzo settore e abbandonando al loro destino migliaia di anziani, minori e disabili, hanno sollecitato la mobilitazione collettiva.
In totale nel 2011 il debito della Regione Abruzzo verso tutti e cinque gli Ambiti è pari a 1.139.591,97 (Atteso totale € 3.851.638,11, Assegnato totale € 2.712.046,14 non pagato -€ 1.139.591,97). Mentre per il 2012 le risorse che la Regione Abruzzo ha sottratto, non già perchè non assegnate, ma semplicemente perchè non pagate, sono pari a 1.894.177,05 (Atteso totale € 3.054.326,34, Assegnato totale € 1.160.149,29, non pagato -€ 1.894.177,05).
In sostanza, i ritardi nei pagamenti, vanno via via crescendo negli anni: ad oggi la Regione Abruzzo non ha ancora pagato QUASI IL 30% delle cifre dovute e stanziate nel 2011. Mentre per il 2012 la tendenza al ritardo si è più che raddoppiata: ad oggi è stato pagato meno del 40% del dovuto. Inoltre, per quanto riguarda la quota del Fondo Nazionale per i piani di zona (FNPS B1) la Regione ha comunicato ai Comuni e agli Enti D'Ambito le somme che intende effettivamente pagare a fronte di quelle stanziate relativamente all'anno 2012. Si noti che tali somme sono già state rendicontante e quindi spese.
Il taglio che la Regione ha effettuato è di OLTRE IL 97%. E' difficile calcolare tutti gli effetti e le ricadute che questo taglio, più somigliante a un tracollo, potrà apportare. Ma sicuramente la paralisi dei Comuni sarà pressochè totale, diverrà davvero arduo riuscire a programmare anche i soli servizi essenziali. E' invece necessario che siano adottate misure, ordinarie e straordinarie, che contengano e contrastino il crescente disagio e l'impoverimento delle famiglie. E' necessario il pagamento in tempi certi delle somme stanziate e rendicontate dai Comuni e dagli Enti d'Ambito per il 2011 e per il 2012, lo stanziamento di risorse adeguate per la non autosufficienza, l'attivazione del finanziamento Legge Vita Indipendente, il ripristino dei fondi sulla legge 13/89 per l'abbattimento delle barriere architettoniche e l'applicazione della legge 1/2008.