esprimono solidarietà alla mobilitazione unitaria di CGIL CISL UIL e delle cittadine e dei cittadini della Valle Peligna e dell’Alto Sangro contro la “minacciata” chiusura del punto nascita dell’Ospedale di Sulmona.
Sottolineano che giorno dopo giorno si assiste costantemente e continuamente al taglio di servizi sanitari nelle aree interne con la giustificazione che si lavora per la tutela della salute. Anche la chiusura in Abruzzo dei punti nascita sotto i 500 parti viene motivata tecnicamente come tutela della salute delle donne e dei nascituri.
Ritengono ed esprimono con forza che tale motivazione sia insufficiente, inappropriata e dannosa per chiudere un punto nascita in un’area interna come l’area Peligno-Sangrina.
Chiedono che i “decisori” siano più attenti nei confronti delle aree interne e che inizino a manifestare questa attenzione rendendo il punto nascita dell’ospedale di Sulmona un punto nascita di qualità tale che possa incoraggiare le popolazioni residenti a continuare a presidiare con la loro presenza il territorio, nostro straordinario patrimonio che, per essere tutelato, ha bisogno di gente che vi abita.
Avezzano 25 marzo 2015