L’esposizione, visitabile fino al 7 maggio, dalle 10 alle 12.30 e dalle 18 alle 20, è curata da Tommaso De Benedictis, giovane ricercatore nell’ambito della storia contemporanea, e da Riccardo Lolli, studioso di storia sociale, in collaborazione con l’Archivio di Stato dell’Aquila, con il sostegno dello SPI CGIL della Provincia dell’Aquila. L’inaugurazione è stata preceduta da un intermezzo musicale a cura del Gruppo Polifonico Quattroquarti.
Il sindacato dei pensionati della Cgil ha voluto così celebrare un primo maggio per il lavoro e per la pace, con un pensiero costante al cessate il fuoco e con l’impegno di tenere alta la memoria sulla nostra storia, sulla storia delle lavoratrici e dei lavoratori che, anche nella nostra provincia e nelle fabbriche dell’aquilano, hanno combattuto lo sfruttamento, le disuguaglianze e le oppressioni per conquistare migliori condizioni di vita e di lavoro.
La mostra ripercorre la storia dall’inizio del Novecento fino agli anni duemila, anni del declino del polo elettronico dell’Aquila, tra materiale documentale e materiale fotografico degli insediamenti industriali nell’aquilano, con istantanee dai primi anni del secolo scorso fino ad altre più recenti. Attraverso l’esposizione di riproduzioni di documenti provenienti dall'Archivio di Stato e da archivi privati viene ricostruita la storia degli insediamenti industriali e manifatturieri all’Aquila, non solo lo stabilimento noto come Italtel, ma anche il cementificio di Cagnano Amiterno e il mobilificio di Francesco Masci in località San Sisto.