sia attraverso atti individuali – come la renitenza, l’obiezione di coscienza o la diserzione, sia collettivi – come gli ammutinamenti e le rivolte. E' una storia poco conosciuta e nascosta, come nascosti dalla propaganda dell'epoca furono le terribili condizioni dei giovani che vennero mandati a morire nelle trincee, gli episodi di fraternizzazione tra nemici, le rese di massa, le decimazioni e le esecuzioni 'pour l'exemple', il destino postbellico dei mutilati e degli 'scemi' di guerra.
Martedì 10 novembre alle ore 18:00, presso la Casa del Teatro in Piazza d'Arti, la conferenza-concerto "Rifiuto la guerra" racconterà questi avvenimenti anche con le canzoni di protesta e di rivolta che i soldati di tutte le nazioni coinvolte intonarono come atto di dissenso contro il conflitto e con le immagini della faccia atroce della guerra, in contrasto con la rappresentazione eroica e l'esaltazione retorica con cui il tema della Grande Guerra – e della guerra in generale - viene affrontato ancora oggi. Lo spettacolo nasce da un'idea di Piero Purini, storico e musicista triestino, che rende così un doveroso omaggio a chi soffrì e morì in quell’immenso mattatoio che fu la Grande guerra. Assieme a lui ci saranno sul palco Paolo Venier (voce), Riccardo Morpurgo (pianoforte) e Olivia Scarpa (fagotto).