Lo dichiara il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti rilanciando la richiesta fatta nei giorni scorsi, unitamente ai Segretari generali di, Fnp-Cisl e Uilp-Uil Piero Ragazzini e Carmelo Barbagallo, in una lettera indirizzata al Ministro della Salute Roberto Speranza e per conoscenza anche al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Srivono i sindacalisti:
“Chiediamo di poter essere coinvolti fattivamente nella gestione e nell’organizzazione, nei limiti delle nostre competenze, della cosiddetta Fase 2 per le tante questioni che riguarderanno da vicino la vita di milioni di anziani”. .
“È del tutto evidente che questa fascia di popolazione è quella che ha pagato finora il prezzo più alto della diffusione del Covid-19 come dimostra quello che sta avvenendo nelle Rsa e non solo. Conveniamo sull’esigenza di procedere ad una riapertura graduale del paese e sulla necessità di prendere tutte le misure utili ad evitare il ritorno di una diffusione endemica del virus. Ci preoccupa e non poco la possibilità che agli anziani sia negata in qualche misura la possibilità di riprendere la propria libertà, come sentiamo dire da più parti in questi giorni. Non sarebbe giusto e aprirebbe degli evidenti problemi logistici nonché di costituzionalità”.
“Con circa 6 milioni di iscritti e di iscritte le nostre organizzazioni sindacali hanno una ramificata e riconosciuta presenza su tutto il territorio nazionale. È per questo che la invitiamo a considerare la possibilità di coinvolgerci nel complicato processo di riapertura del paese in nome e per conto dei pensionati e delle persone anziane. Siamo pronti a fare la nostra parte e siamo convinti che oggi più che mai ci sia l’assoluto bisogno di collaborare tutti affinché il nostro paese esca nel migliore dei modi da questa emergenza”.