E’ del 29 gennaio scorso: autorizza la transazione di 14 milioni di euro in favore della filiale di Londra della Deutsche Bank, l’istituto al quale Angelini ha ceduto una parte dei 38 milioni di crediti vantati verso la Regione: crediti che la procura definisce illegittimi. Così per i pm la delibera arreca un «vantaggio patrimoniale ingiusto e di ingente entità» ad Angelini, non ancora raggiunto dagli avvisi di garanzia firmati da un pool di magistrati (il procuratore Nicola Trifuoggi e i sostituti Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli), notificati ieri mattina a tre quarti della giunta regionale, scatenando una bufera politico-giudiziaria senza precedenti, amplificata dal clima della campagna elettorale.
ECCO I NOMI. Gli indagati del filone rimborsi d’oro a Villa Pini, che vede sulla scena uno dei colossi bancari più potenti al mondo, quindi sono dieci: a Del Turco, Quarta e Angelini si aggiungono Franco Caramanico (assessore alla pianificazione territoriale); Giovanni D’Amico (bilancio); Fernando Fabbiani (lavoro); Tommaso Ginoble (protezione civile e trasporti); Bernardo Mazzocca (sanità); Mahmoud Srour (lavori pubblici) e Marco Verticelli (agricoltura). Lamberto Quarta non ha firmato la delibera sott’accusa presentata da Mazzocca. Ma anche lui è stato avvisato. PERCHE’ QUARTA. Il suo ruolo, secondo i pm, è stato quello di organizzare gli incontri propedeutici alla delibera dei rimborsi d’oro. Quarta convoca sia i manager delle Asl di Chieti (Mario Maresca), Pescara (Antonio Balestrino) e Teramo (Mario Molinari) sia i rappresentanti della Deutsche Bank. Ma in nessuna delle lettere di invito compare la firma dell’assessore Mazzocca, neppure nell’atto di un incontro chiave all’Aquila, del 17 dicembre 2007, convocato dal segretario generale di Del Turco. PAOLINI, MURA E BIANCHI. Quella che comincia domani sarà una settimana calda: i politici indagati saranno tutti interrogati dalla procura. Hanno invece evitato ogni tipo di coinvolgimento giudiziario i tre assessori assenti al momento del voto della delibera pro Angelini: Valentina Bianchi (attività produttive); Betti Mura (cultura); Enrico Paolini (vicepresidente della giunta; turismo e grandi eventi). TRE PUNTI DA CHIARIRE. L’inchiesta si basa su tre passaggi: i crediti vantati da Angelini sono illegittimi, dicono la Asl di Chieti e la procura di Pescara; gli altri imprenditori della sanità - da Pierangeli a Spatocco e Petruzzi - aderenti all’associazione delle cliniche private (Aiop) chiedono invano da un anno rimborsi di crediti maturati fino al 30 giugno del 2006.
E vantano nei confronti della Regione qualcosa come 100 milioni di euro per i quali hanno presentato decreti ingiuntivi - come ha fatto Angelini - senza mai ottenere un euro né una delibera ad hoc. Arriviamo così al terzo passaggio: la delibera della giunta Del Turco che, secondo la procura, favorisce Villa Pini, concede alla Deutsche Bank il pagamento persino di crediti extra e futuri ceduti da Angelini: i primi con scadenza aprile 2007; i secondi per prestazioni a pazienti di fuori regione, fino al 30 giugno 2008. CREDITI ILLEGITTIMI. I 14 milioni di euro sbloccati dalla giunta Del Turco sono una parte rilevante di crediti che Angelini non poteva chiedere alla Regione. Il totale è di 38 milioni di euro che, secondo il manager della Asl, Mario Maresca, sono illegittimi perché riferiti a prestazioni sanitarie per discipline non accreditate (cioè non autorizzate) a Villa Pini dalla stessa Regione. La Asl di Chieti blocca il pagamento dopo aver scoperto il meccanismo del codice di reparto errato per le dimissioni dei pazienti (le “sdo”) con cui il malato ricoverato per cure mediche non autorizzate (oncologia, cardiologia o gastroenterologia) viene rimandato a casa come se fosse stato dimesso da un reparto accreditato (chirurgia generale). MILIONI BLOCCATI. Così, alla fine del 2007, Maresca si oppone a un decreto ingiuntivo presentato da Angelini al tribunale di Chieti. Ma nel frattempo il titolare della clinica privata di Chieti ha già ceduto i 14 milioni alla Deutsche Bank che chiede alla giunta Del Turco il saldo dell’ingente somma, con l’aggiunta di un milione di interessi sia su crediti scaduti nel 2007 sia su crediti futuri che scadranno il 30 giugno prossimo.