Si tratta di una scelta grave e ingiusta che peserà sulle spalle dei cittadini abruzzesi, che continueranno a dover pagare questa odiosa tassa sulla salute". A dirlo è Carmine Ranieri, segretario regionale della Cgil Abruzzo: "L'introduzione del superticket di dieci euro per ricetta sta avendo ricadute inique nei confronti dei cittadini abruzzesi, che in molti casi sono costretti a rinunciare alla cura e alla prevenzione o a rivolgersi alle strutture private a causa dei tempi di attesa e degli alti costi delle prestazioni".
L'eliminazione del superticket, per la Cgil, è una priorità che sia il governo regionale sia quello nazionale devono perseguire. "A parole sono tutti d'accordo, ma nella realtà? Il governo regionale propone la riduzione del superticket, la neo ministra della salute Grillo dichiara che 'i ticket nel tempo sono diventati talmente alti da far virare i cittadini verso la sanità privata' e 'che si devono facilitare le fasce di popolazione più fragili', ma poi nel concreto nulla cambia", continua Ranieri: "La Legge finanziaria nazionale 2018 ha costituito un fondo di 60 milioni di euro annui, da suddividere tra le regioni, per la riduzione del superticket ai cittadini in condizioni di basso reddito maggiormente vulnerabili, quali bambini e anziani, disoccupati, titolari di pensione sociale o di pensione minima (e i familiari a carico), invalidi o coloro che sono affetti da malattie croniche o rare". La Cgil Abruzzo, dunque, chiede "che si proceda subito allo sblocco delle risorse nazionali per l'eliminazione del superticket a specifiche categorie di cittadini, e che vengano presto individuate risorse per l'estensione di tale misura a tutti i cittadini abruzzesi".