Le attuali tendenze demografiche evidenziano un forte invecchiamento della popolazione, crescono le responsabilità di cura delle famiglie nei confronti dei propri familiari che invecchiano o diventano non autosufficienti.
Oltre l'80% (secondo le recenti statistiche europee e nazionali) delle ore di assistenza, rivolte a persone anziane o con disabilità, sono fornite a titolo gratuito dalla famiglia o da associazioni di volontariato sociale. Spesso sono le donne ad occuparsi dell'assistenza, che in mancanza di servizi accessibili ed efficienti, non riuscendo a conciliare il lavoro di cura e la propria attività lavorativa, tendono sempre più frequentemente ad uscire dal mercato del lavoro, con una forte esposizione al rischio di povertà ed esclusione sociale.
Dall'altro lato, sempre più famiglie ricorrono ad operatori esterni,badanti, spesso provenienti dall'estero, che forniscono assistenza, in convivenza, per 24 ore al giorno. Di fronte a queste tendenze è necessario ripensare alle politiche sociali rivolte alle persone anziane,assumere una diversa considerazione della “terza età” , del ruolo attivo che gli anziani possono giocare nel miglioramento della vita sociale delle nostre comunità.
Secondo le ultime statistiche, riferite al 2012, l’Abruzzo è al 9° posto tra le regioni italiane per indice di vecchiaia e al 16° per la percentuale di residenti con meno di 15 anni”. “Sono 289mila le persone residenti con più di 65 anni (22% dell’intera popolazione) e 135mila le persone residenti tra 0 e 11 anni, il 10,2%. Anche in Abruzzo è quindi necessario mettere in atto, come già fatto in altre Regioni italiane, processi di cambiamento nelle politiche di assistenza e di valorizzazione nei confronti di un’ampia fascia di popolazione, con una aspettativa di vita molto più elevata e con molti anni, dopo la pensione, di vita potenzialmente attiva. La “promozione dell'invecchiamento attivo”, ovvero di azioni e politiche finalizzate ad incoraggiare la partecipazione delle persone anziane alla vita sociale, politica ed economica, è una delle linee di indirizzo della Comunità Europea.
Il sindacato pensionati della CGIL propone un incontro nel quale continuare a sensibilizzare le istituzioni su questo delicato argomento e affronta il problema da un particolare punto di vista, quello del pensionato, con un'aspettativa di vita più ampia che nel passato e che può ancora essere protagonista attivo!
Per questo il primo ottobre a Pescara, ore 9,30 Auditorium Petruzzi in via delle Caserme, si parlerà di una proposta di legge regionale, come è già avvenuto in altre regioni. Parteciperanno, oltre ai dirigenti sindacali abruzzesi, Carla Casciari, vice presidente e assessore al Welfare della Regione Umbria, Marinella Sclocco, assessore al Welfare della Regione Abruzzo, Andrea Bollini, direttore del Centro studi sociali di Pineto, Stefano Sensi, responsabile del Centro riabilitazione cognitiva per le demenze, Oliviero Capuccini, Segretario generale Spi-Cgil Umbria e Mario Sai dello Spi-Cgil Nazionale.