E’ un numero importante che tuttavia non descrive completamente la mobilitazione di una regione colpita da una crisi gravissima che una manovra recessiva contribuirà ad aggravare e la cui situazione è resa drammaticamente unica e peculiare da problemi (blocco degli investimenti e dell’occupazione, terremoto, questione sanitaria, ecc.) che richiedono interventi specifici ed urgentissimi. Per quanto riguarda l’adesione nelle fabbriche, in quelle più grandi si è attestata oltre il 40%, mentre in quelle medie e piccole è oscillata mediamente tra il 60 e il 70 per cento. Risultati che la Cgil rivendica dopo aver condotto in solitudine un’iniziativa di mobilitazione e informazione durata poco più di una settimana (dalla decisione dello sciopero) ma della quale i lavoratori e i pensionati hanno saputo evidentemente comprendere la giustezza e la fondatezza. D’altra parte non possiamo dimenticare il lavoro di preparazione che in tutto l’Abruzzo hanno saputo fare le strutture e i dirigenti sindacali, le rappresentanze nelle fabbriche e negli uffici (l’adesione del pubblico impiego è stata attorno al 30%) ed i singoli iscritti. Un impegno del quale vogliamo ringraziare tutti per la loro dedizione e il loro lavoro. E’ un patrimonio che non disperderemo e che sarà utilissimo per una battaglia che non si ferma con lo sciopero e la manifestazione odierni ma che continuerà fino a quanto questo governo non cambierà leggi e manovre che colpiscono gli interesse dei lavoratori e dei pensionati per favorire soltanto quelli dei ricchi e degli evasori fiscali.