E' l'ultimo atto dell'assise che si è svolta dal 6 all'8 maggio al Palacongressi di Rimini alla presenza di oltre 900 delegati.Documento conclusivo approvato dall'assemblea congressuale.
Rimini, 8 maggio - “Un piano straordinario di investimenti produttivi, sostenuto anche dalla finanza pubblica, per intraprendere la via della crescita, dello sviluppo e di un rinnovato welfare per offrire nuove prospettive di lavoro e di occupazione”. Il tutto nella linea del Piano del Lavoro della Cgil, “asse strategico della sua iniziativa, nel quale sono indicate le linee innovative di intervento necessarie per confermare l'Italia come un grande paese a vocazione industriale e manifatturiere, chiamando a raccolta tutte le risorse pubbliche e private disponibili”.
Così recita il documento conclusivo del XVII congresso nazionale della Cgil 'Il lavoro decide il futuro'approvato dai delegati dell'assemblea congressuale con 615 voti mentre 92 voti sono andati al documento con primi firmatari Maurizio Landini, Domenico Moccia e Nicola Nicolosi, e 19 al documento con primo firmatario Sergio Bellavita.
Il 17° congresso, come si legge nell'incipt del documento firmato da Susanna Camusso, “approva la relazione e le conclusioni del segretario generale e assume il dibattito. I contenuti della premessa e le azioni del documento congressuale 'Il lavoro decide il futuro' sono parte integrante” del documento approvato. Nel testo si legge inoltre che è “in corso un tentativo volto a ridimensionare il ruolo dei soggetti della rappresentanza sociale. Si tratta di un atto di conservazione e di indebolimento dei livelli di democrazia e partecipazione nel Paese, tanto più sbagliato, a maggior ragione di fronte alle discutibili ipotesi di riforme istituzionali attualmente in discussione, in quanto la Cgil non ha mai fatto venire meno la spinta al cambiamento. Pur nella condizione di pesante crisi abbiamo difeso il lavoro”.
Per la Cgil, inoltre, “la contrattazione è la condizione imprescindibile per rafforzare il ruolo negoziale e di soggetto confederale e generale della Cgil, nei luoghi di lavoro e nel territorio. Con i governi intendiamo confrontarci e contrattare, in quanto portatori di interessi generali fondamentali per il Paese”.
Il sindacato di corso d'Italia rilancia “la propria contrattazione nei luoghi di lavoro e nel territorio. Una contrattazione fondata sull'inclusione, cioè sulla possibilità che tutti i soggetti del mondo del lavoro possano avere diritti e opportunità di crescita sociale e civile, sui diritti di genere, su una contrattazione sociale e territoriale quale luogo di relazione fondamentale tra diritte del lavoro e di cittadinanza e di lotta alla povertà e all'esclusione sociale”. Contrattare a partire dalle figure più deboli del mercato del lavoro, insieme ad “una iniziativa vertenziale sul tema degli appalti”.
Quanto alle pensioni, nel documento approvato si legge: “La Cgil rivendica una profonda revisione delle attuali norme, attraverso un nuovo sistema pensionistico basato sulla flessibilità e la libertà di scelta delle persone, sulle condizioni effettive e gravose del lavoro svolto, sul riconoscimento dei tempi dedicati al lavoro di cura, alla formazione e alla riqualificazione delle persone”. Sulla base di questi principi, “la Cgil propone a Cisl e Uil una piattaforma rivendicativa da portale alla consultazione dei lavoratori e dei pensionati e al confronto con il governo”.
Circa l'intervento del governo sull'Irpef, si precisa che “va collocato in una riforma complessiva del sistema, per un riequilibrio tra i redditi fondato sull'effettiva progressività e redistribuzione. A tal fine, sono necessarie la tassazione sul patrimonio e sulle transazioni finanziarie, la lotta all'evasione e all'elusione fiscale, agli sprechi, alle inefficienze”.