Di seguito il testo del comunicato stampa firmato da Luca Ondifero, Segretario generale Cgil Pescara, e Alessandra De Simone, Segretaria generale Spi Cgil Pescara.
Siamo all’approssimarsi della seconda stagione di chiusura dello stabilimento termale di Caramanico Terme, una chiusura che ha mortificato non solo la comunità locale, le lavoratrici ed i lavoratori, l’economia e le tradizioni del territorio, ma che ha segnato pesantemente la retrocessione della nostra regione rispetto all’offerta termale e turistica.
La presenza secolare di acque curative hanno addirittura determinato la toponomastica di quel territorio, la storia di Caramanico Terme è strettamente legata al termalismo, il nome del paese ne rappresenta una plateale testimonianza, e non possono essere l’incuria di un gestore privato o il disinteresse della politica a cancellare quella storia, quell’economia, quell’identità.
Per queste ragioni la CGIL di Pescara e lo Spi CGIL di Pescara, non solo in rappresentanza delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati e delle pensionate, ma anche nell’interesse dell’intera comunità di Caramanico Terme, e di tutto il territorio provinciale e regionale, ritengono che le Istituzioni, le Amministrazioni, le forze politiche, debbano assumersi tutte le responsabilità e cercare le soluzioni, anche attraverso il diretto intervento pubblico, per rilanciare quella struttura termale e l’intero comprensorio della Valle dell’Orta.
La procedura fallimentare della Società delle Terme srl probabilmente può rappresentare un ostacolo, ma riteniamo non debba essere un alibi, né un impedimento, né condizionare le scelte politiche di sviluppo e rilancio del territorio che competono a chi gestisce la cosa pubblica.
Il perdurare della chiusura dello stabilimento rischia di produrre gravissimi danni anche alla qualità delle acque che potrebbero risultare irreversibili e comunque richiedere ingenti somme di denaro per ripristinarne la pregiatissima qualità.
In ragione di quanto sopra la CGIL di Pescara e lo SPI CGIL di Pescara hanno richiesto alla Regione Abruzzo la convocazione urgente di un confronto allo scopo di avere chiarimenti ed informazioni circa il futuro della stazione termale di Caramanico Terme che coinvolge le tematiche della salute pubblica, riabilitazione sanitaria nonché il comparto turistico-alberghiero e del commercio di tutto il comprensorio dell’alta Valle dell’Orta.