hanno promosso un convegno contro il consumo di territorio verso il riuso come riqualificazione sociale e urbana per una città sana, ragionando sui processi di riqualificazione urbana basati sulla costruzione di una " città dei servizi" capace di soddisfare i diritti di cittadinanza, a partire dai segmenti più fragili come l'infanzia, i disabili, i giovani, gli anziani.
Le città soffrono di una crisi strutturale che investe il patrimonio immobiliare e i consueti meccanismi di formazione dello spazio pubblico; tuttavia continua una logica di aggiunte successive, ormai fuori anche dalle logiche del Piano Regolatore, considerato d'intralcio ad ipotetici ed ormai inattuali "sviluppi". Il consumo di suolo e la permanenza di isole di degrado dove sorgevano le attività abbandonate sono accompagnati da nuove realizzazioni in cui i servizi destinati alle varie utenze vengono messi addirittura in conflitto, come le cronache recenti ci mostrano.
I lavori, coordinati e moderati da Alessandra Di Simone Segretaria generale SPI CGIL Pescara, sono stati aperti dai saluti di Luca Ondifero Segretario Generale della Camera del lavoro di Pescara e di Pierluigi Vinciguerra Segretario regionale Abruzzo Italia Nostra. Di seguito le interessanti e competenti comunicazioni: (Ri)partire dai cittadini per una città sana Dott.ssa Anna Maria Di Giammarco Segretaria Area benessere SPI CGIL Pescara; Rigenerare la città che esiste: una nuova idea della cultura urbana Arch. Massimo Palladini Presidente della sez. "L.Gorgoni" di Italia Nostra Pescara; Le proprietà comunali dimenticate; dimensioni, censimento, gestione Davide Pace SPI CGIL Lega di Pescara, già Consigliere Comunale; Ripensare la città dalla parte dell'infanzia. Esperienze didattiche di terza missione Prof. Piero Rovigatti Professore associato di Progettazione Urbanistica presso il Dd'A dell'Università D'Annunzio.
Sono stati invitati a partecipare i sindaci di Pescara Montesilvano e Spoltore, i rappresentanti delle associazioni cittadine e i gruppi del consiglio comunale di Pescara
Il convegno ha dato conto delle reali occasioni esistenti sul territorio ed indicato la via del riuso delle aree dismesse inserite nel tessuto urbano anche come possibilità di fornire servizi a breve raggio di percorrenza.
Le problematiche che la domanda sociale esprime sono state così messe in relazione a tali opportunità non come circoscritti aspetti assistenziali ma per costituire gli elementi della costruzione di una nuova idea di città: il recupero del patrimonio esistente, alternativo alla città dell'espansione e dello spreco, deve partire dal soddisfacimento dei bisogni collettivi e superare la funzione di riserva per la rendita immobiliare urbana che a queste aree oggi si assegna.