contro le donne sul tema delle tuttele per le madri detenute con figli minori.
Qual è a oggi la riflessione sul tema delle madri detenute o future madri in attesa? I numeri, dalla pandemia di Covid-19 in poi, sono sensibilmente scesi, passando dalle circa 50 presenze alle attuali 23. Numeri bassi, che però non possono significare scarsa attenzione. Su questi numeri si potrebbero infatti attuare soluzioni tutto sommato facili, non massive, come per esempio le case famiglia: a oggi ne esistono solo due.
Quali strutture prevede lo Stato, in cui le madri possano scontare le loro pene, vivendo con i figli in un ambiente che non sia propriamente carcerario? Da una parte abbiamo appunto le case famiglia protette, affidate ai servizi sociali e agli enti locali: al momento l’amministrazione penitenziaria ha stipulato due convenzioni relative all’attivazione di case famiglia, una a Roma e l’altra a Milano, per una capacità ricettiva totale di 6 adulti e 8 minori, secondo i dati del ministero della Giustizia.
Dall’altra abbiamo gli Icam, Istituti a Custodia Attenuata per Madri che fanno capo all’amministrazione penitenziaria: sono carceri ma colorate, senza sbarre, né armi, né uniformi, nei quali i figli delle detenute possono rimanere fino ai sei anni, non più i tre previsti dalla precedente normativa. Il primo Icam era stato costruito in via sperimentale nel 2007 a Milano, altri Icam sono stati aperti a Venezia, a Torino e ad Avellino.
Vi sono poi altri luoghi che ospitano donne detenute con figli a seguito: non istituti appositi, ma aree interne ad istituti penitenziari ordinari. I luoghi adibiti a tale scopo sono in primis le cosiddette sezioni nido, piccole aree detentive collocate all’interno dell’istituto. Si tratta solitamente di ambienti separati dal resto della sezione, con stanze più ampie e curate, con mura colorate e attrezzatura per la cura dei bambini (culla, fasciatoio etc). Alcuni nidi sono più attrezzati di altri, con spazi interni ed esterni per il gioco, biblioteche con libri per bambini e piccoli ambulatori.