il Forum organizzato dall’OCSE-Università di Gröningen e promosso dal Dipartimento per lo sviluppo e coesione economica (Dps), dalle organizzazioni regionali e provinciali di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Il dibattito ha affrontato i temi emersi nel Rapporto “L’azione delle politiche a seguito di disastri naturali: aiutare le regioni a sviluppare resilienza. Il caso dell’Abruzzo post terremoto” (OCSE 2013), predisposto dalla Direzione OCSE per la Governance Pubblica e lo Sviluppo Territoriale in collaborazione con l’Università di Gröningen, nell’ambito del progetto “Verso il 2030. Sulle ali dell’Aquila“. Si tratta del primo studio dell’OCSE sulle strategie multi-settoriali delle regioni nelle quali calamità naturali abbiano indotto il ripensamento del modello di sviluppo o in cui il declino di lungo periodo abbia reso indispensabile una nuova riflessione. L’obiettivo è fornire raccomandazioni concrete sul come portare avanti l’impegno di ricostruzione in Abruzzo a seguito del terremoto che nell’aprile2009 ha colpito L’Aquila e l’area circostante. A seguito di un dialogo incentrato sulle misure d’intervento in Abruzzo, durato oltre un anno, e sulle esperienze post disastro di Giappone, Nuova Zelanda, Turchia e Stati Uniti, il Rapporto, strutturato in sette capitoli, offre preziosi spunti di riflessione per lo sviluppo regionale in aree vulnerabili a calamità naturali, da cui emergono due temi centrali: La necessità di un approccio globale che integri gli impegni di ricostruzione in una strategia coerente per lo sviluppo sociale ed economico, incentrato sul potenziale di lungo periodo e sulla creazione di occupazione nella regione interessata. Nuove forme di governance sono cruciali per mobilitare le comunità colpite e coordinare soggetti provenienti da livelli e strutture diversi, oltre che dai settori pubblico e privato. Lo studio contiene, tra le altre cose, buone pratiche per le regioni OCSE colpite da disastri naturali affinché le politiche di ripresa aiutino i territori interessati a diventare meno vulnerabile alle calamità esterne e a migliorare il benessere delle popolazioni.