Dal mese scorso, infatti, i pensionati coinvolti si sono visti recapitare assegni miseri, ai limiti della sopravvivenza per chi percepisce un reddito basso. Una brutta sorpresa non attenuata dalla decisione di limitare ad un quinto dello stipendio (come d’altronde prevede la legge) il prelievo già dal mese di settembre. «Chi ha pensioni basse sotto ai 1.200 euro - spiega Carlo Cocco, segretario dello Spi-Cgil Lega di Sulmona - tra restituzione dell’Irpef e tasse vedrà accreditarsi poco più di 700 euro. Ancora una volta si colpiscono le categorie più deboli e per questo protestiamo affinché le mensilità erogate per errore dagli uffici competenti, e non rubate dai pensionati, vengano restituite un po’ alla volta e cioè in sessanta rate come stanno facendo dipendenti pubblici e privati fuori cratere». La comunicazione “dell’ultima ora” che lo sportello Inpdap non aprirà come previsto oggi a Sulmona, non spaventa e anzi insospettisce il sindacato: «Strano questo contrattempo comunicatoci solo oggi (ieri, ndr) - continua Cocco - noi però non desistiamo dalla protesta, anzi oggi avremo un motivo in più per presidiare quello che sarà, speriamo presto, lo sportello Inpdap di Sulmona». Sportello la cui apertura sembra in verità essere stata rinviata per problemi tecnici (un conflitto tra software dell’Inps e dell’Inpdap), che dovrebbero trovare soluzione entro giovedì prossimo 9 settembre, quando lo sportello dovrebbe aprire i battenti per cinque ore a settimana.
Il Centro 2/09/2010