Volantino unitario:"Cambiare la Legge di Stabilità 2014 - Dagli sprechi e dalle rendite più risorse ai lavoratori e ai pensionati" (leggi allegato).
La protesta, accompagnata da manifestazioni e sit-in, è stata decisa dalle tre confederazioni lo scorso 21 ottobre nel corso di un incontro svoltosi per stabilire quali azioni mettere in campo per sollecitare il Governo a modificare la legge di stabilità. "Diminuire "realmente" le tasse a lavoratori dipendenti, ai pensionati e alle imprese che creano "buona occupazione" le principali richieste dei sindacati".
Nel capoluogo aquilano CGIL-CISL-UIL Attivo Unitario dei quadri, delegati della provincia di L’Aquila per discutere dei problemi occupazionali e sociali ma soprattutto delle questioni collegate al terremoto del 2009 e a una ricostruzione ancora troppo lenta.
A questo evento è seguita una conferenza stampa dei Segretario CGIL-CISL-UIL territoriali. “La provincia dell’Aquila vive la peggiore crisi economica dal dopoguerra. Nell’ultimo decennio ha continuato a perdere occupazione, competitività e Pil. Cresce la disoccupazione e aumenta a dismisura l’utilizzo degli ammortizzatori sociali”.
I segretari provinciali di Cgil, Umberto Trasatti, Cisl, Paolo Sangermano, e Uil, Michele Lombardo, hanno lanciato, oggi, un grido di allarme annunciando l’apertura di una mobilitazione massiccia in difesa del territorio. L’adesione allo sciopero di quattro ore, indetto dalle segreterie nazionali, “contro la politica del Governo e la legge di stabilità”, rappresenta l’occasione per sottolineare i tanti, pesanti, problemi del territorio. “Lo sciopero odierno”, ha dichiarato, in conferenza stampa, all’Aquila, Michele Lombardo, “è l’inizio di un percorso di mobilitazione contro la politica dell’attuale Governo nazionale. “I ritardi e le inadempienze del Governo stanno bloccando la ripresa, soprattutto in provincia dell’Aquila”, il commento di Umberto Trasatti, “chediamo che la Legge di Stabilità preveda interventi a sostegno della ricostruzione dell’Aquila e del cratere: una sfida e una priorità per il Paese. Lo sciopero odierno è solo una prima risposta alla crisi drammatica che vive il territorio. Se non vedremo risultati concreti, avvieremo una lunga fase di protesta e scenderemo in campo per rivendicare il diritto alla rinascita economica e alla ricostruzione del territorio danneggiato dal sisma del 2009”. Trasatti ha annunciato, infine, che nei prossimi giorni le segreterie provinciali di Cgi, Cisl e Uil chiedranno un incontro urgente con gli Uffici della ricostruzone per avere chiarimenti sui fondi destinati alla ripresa delle attività produttive del cratere (il 5% del totale). Fondi non ancora spesi”.