Il mensile dello Spi Cgil, che il 1° gennaio 1951 cominciava le sue pubblicazioni come Il pensionato d’Italia, ha appena compiuto sessant’anni. Una festa doppia, quindi, dedicata quest’anno al tema della memoria, strumento che tiene insieme la storia passata, ne fissa i punti salienti, i passaggi decisivi, così da rintracciare un filo conduttore che unisce il passato al futuro. Una grande voglia di voltare pagina, consapevoli delle precarie condizioni economiche e sociali in cui questo governo ha portato l’Italia e della fiducia per i segnali di grande partecipazione e voglia di cambiamento giunti dopo i risultati delle elezioni amministrative e dei referendum.

Questi gli ingredienti che hanno segnato le tre giornate di musica, cultura e dibattiti, organizzati dallo Spi Cgil dal 16 al 18 giugno a Salerno. Un’occasione a cui lo Spi dell'Aquila ha partecipato con una numerosa delegazione per dare voce ai tanti pensionati che rivendicano un cambio delle politiche fiscali e un welfare più solidale, per discutere di identità e memoria, di invecchiamento attivo, della forza del potere contrattuale del sindacato e per festeggiare i sessanta anni di pubblicazioni di LiberEtà, il mensile dei pensionati e delle loro famiglie