Le piazze e gli incontri occasionali. Il paesaggio urbano. Ci sono rimaste le montagne, che incorniciano la città, il loro respiro rinfresca le giornate afose e fa brillare il cielo nelle giornate fredde: spesso, però, non riusciamo neppure a guardarle, prese come siamo nella giostra di una vita quotidiana ormai alterata. Eppure vogliamo essere candide e disarmanti come lo “stupido” principe Myskin di Dostoevskij e ribadire con forza che solo la bellezza potrà salvare noi e la nostra città. Ricostruire con occhi e cuore di donna. Molte promesse, pochi impegni concreti. La città è ancora invasa dalle rovine, le piazze e le vie desolate. Ancora soldati a presidiare (?!) la zona rossa. Il caos delle diciannove “newtowns”, con le loro C.A.S.E. già minate da infiltrazioni d’acqua, piccoli crolli e insicurezze; una rete stradale, poco sicura e molto trafficata, su cui si consuma la nostra vita quotidiana; i progetti che si affastellano senza che ne esca un’idea riconoscibile di città, una visione rinnovata de L’Aquila.
La nostra Casa delle Donne è un progetto che contiene un sogno, ma anche una visione politica e sociale. È un luogo per costruire una nuova trama di relazioni nel cuore del centro storico, per le donne che lo vorranno abitare. Rappresenta la bellezza che vogliamo ri-costruire per salvare il nostro mondo dal caos. La bellezza è contagiosa. Rispetto a due anni fa, allo stato d’animo con cui abbiamo promosso l’incontro nazionale del 7 e 8 maggio, ci sentiamo ferite e a tratti avvilite per un congelamento della memoria e delle emozioni, che la città vuota ci restituisce ogni giorno. Alcune di noi non riescono ad attraversarla più, altre ci tornano regolarmente perché la memoria non si sbricioli del tutto. Il passato sembra non passare mai, fissato in un momento doloroso che ancora risuona dentro di noi. In questi quattro anni, noi donne TerreMutate ci siamo tenute strette il nostro “gioiellino”, la Casa e le relazioni che questo progetto ci ha permesso di attivare, rinnovare, arricchire. Perché, come disse una volta Eleonor Roosvelt, “Il futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza dei propri sogni”.
Ventiquattro staffette, in altrettante città e luoghi d’Italia, ci hanno permesso di incontrarci con gruppi e singole donne che si sono spese per farci conoscere e farsi conoscere, per creare una rete dai nodi forti e ben interconnessi gli uni agli altri. Abbiamo ricevuto accoglienza, cura, calore e sostegni economici per la nostra Casa. A loro, e alle tante che all’Aquila non sono ancora venute rinnoviamo il nostro invito.
BEN VENGANO LE DONNE A MAGGIO MANI-FESTIAMO. SIAMO TUTTE TERREMUTATE
*** Vi aspettiamo per condividere il progetto, per ragionare un sogno *** Vi aspettiamo per parlare di corpi e territori violati e per disegnare insieme nuovi spazi di vita *** Vi aspettiamo per ritrovare il desiderio e rinnovare la trama delle relazioni *** Vi aspettiamo per vivere insieme un momento di gioia
Il Comitato Donne TerreMutate per la Casa delle Donne a L’Aquila.