“Il governo non ci ascolta”, hanno detto a gran voce dalle sale affollate delle tre assemblee. “Siamo stanchi di essere sempre il bersaglio di politiche rivolte a cercare risorse prelevandole direttamente dalle nostre tasche, come avvenuto con la decisione di procedere al taglio della rivalutazione delle pensioni in vigore dal 1 aprile”, si legge nel comunicato unitario di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil.
Tanti i pensionati e le pensionate che hanno partecipato alle tre assemblee unitarie - chiuse dagli interventi dei Segretari generali di Spi, Fnp e Uilp Ivan Pedretti, Gigi Bonfanti e Carmelo Barbagallo - a testimoniare il clima di insofferenza e di insoddisfazione nei confronti di un governo che non ha voluto finora ascoltare le loro richieste in tema di pensioni, tasse, sanità e assistenza.
In risposta alle assemblee di stamattina, il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha negato che ci sia stato un taglio della rivalutazione delle pensioni. “Il taglio c’è stato eccome tanto che 3,5mld di euro finiranno direttamente dalle tasche dei pensionati nelle casse dello Stato”, ha dichiarato Pedretti nel tardo pomeriggio.
“C’era un accordo sottoscritto dai Sindacati con il precedente governo – continua Pedretti – che doveva riportare in vigore il vecchio sistema di rivalutazione e che è stato disatteso. È davvero incredibile che a rispondere a milioni di pensionati arrabbiati e delusi sia il Presidente di un Ente che dovrebbe essere super partes e rappresentare gli interessi generali. Dopo la manifestazione del 1 giugno in piazza San Giovanni i sindacati chiederanno risposte certe anche all’Inps “per ricordare a chi lo dirige – conclude Pedretti- qual è il suo ruolo e per sollecitarlo a fare meglio il proprio lavoro viste le ripetute disfunzioni che registriamo a discapito dei cittadini”.