Così la Cgil dà il via alla campagna elettorale per il Sì ai referendum popolari sul lavoro a sostegno della Carta dei Diritti Universali del Lavoro.
Due i quesiti promossi dalla Cgil: il primo per l’abrogazione dei voucher, che come li ha definiti il segretario generale della Cgil sono uno strumento “malato” che andrebbe “azzerato” a favore di “una riforma per una contrattualizzazione pulita e esplicita che regolamenti il lavoro occasionale”; il secondo per la responsabilità solidale negli appalti, che come sottolinea Camusso “riguarda milioni di lavoratori nel nostro Paese, non stiamo parlando di un fenomeno marginale come qualcuno ha sostenuto”.
“La #SfidaxiDiritti – ricorda la Cgil – nasce da lontano, dalla stesura della Carta dei Diritti Universali del Lavoro, dalla sua condivisione in centinaia di piazze d’Italia, in migliaia di luoghi di lavoro, tra la gente e con la gente. Questo percorso ha portato 4,5 milioni di firme raccolte per la proposta di legge di iniziativa popolare e per i quesiti referendari che la sostengono. Tutto questo – prosegue il sindacato – ha come protagonisti anzitutto lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, ognuno di noi, ognuna delle persone che da sempre credono nella partecipazione come motore della democrazia”.
Intanto si è costituito il Comitato per il Sì, presieduto dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, e composto da tutti i membri della segreteria confederale, Nino Baseotto, Vincenzo Colla, Rossana Dettori, Gianna Fracassi, Roberto Ghiselli, Franco Martini, Giuseppe Massafra e Tania Scacchetti; dalla presidente del Comitato direttivo, Morena Piccinini; dai giuristi Vittorio Angiolini e Umberto Carabelli. Del Comitato fanno parte anche Gianfranco Fattorini, Barbara Apuzzo, e Moulay El Akkioui, dell’area organizzazione della Cgil.