la Regione ha infatti inviato alle Asl una circolare affinché "l'interruzione farmacologica di gravidanza con utilizzo di mefipristone e prostaglandine sia effettuata preferibilmente in ambito ospedaliero e non presso i consultori familiari".
Non solo in Abruzzo, ma anche in Piemonte, in Umbria e nelle Marche si assiste ad una grave regressione sul piano dei diritti delle donne. Da qui una mobilitazione che, partita dal Piemonte, assume una valenza nazionale, con l'obiettivo di mantenere vigile l’attenzione su tentativi ultraconservatori che periodicamente si ripresentano allo scopo di intaccare l’autodeterminazione, la libertà e i diritti delle donne.
Quello della circolare non è l'unico problema registrato in Abruzzo, dove le politiche anti-abortiste, sostenute dalle amministrazioni di centrodestra, sembrano farsi strada. Basti pensare che a marzo del 2020 la maggioranza al Comune di Pescara approvò una mozione che prevede la piantumazione di un albero per ogni bambino mai nato in seguito ad un aborto, colpevolizzando di fatto la scelta di ricorrere a quanto previsto dalla legge 194/78 e commettendo una violenza psicologica enorme sulle donne che decidono di prendere tale decisione. Come se non bastasse, solo pochi giorni fa il Consiglio comunale del capoluogo adriatico ha approvato una mozione che impegna la Giunta ad istituire un fondo per erogare contributi in favore delle donne che scelgono di non abortire. Sabato scorso, decine di soggetti - associazioni, sindacati e partiti politici - hanno promosso una manifestazione: un sit-in, davanti al Comune di Pescara, contro le politiche anti-abortiste della Giunta di centrodestra.
Oggi rilanciamo ulteriormente il nostro impegno ed aderiamo con convinzione alla mobilitazione partita da Torino. "Lavoreremo senza sosta per la piena applicazione della legge 194, per la somministrazione gratuita della pillola Ru486 e degli anticoncezionali, per il potenziamento dei consultori familiari, per la promozione dell'educazione sessuale a partire dalle scuole - affermano Rita Innocenzi della Cgil Abruzzo Molise e Loredana Piselli del Coordinamento Donne Cgil Abruzzo Molise - Invitiamo tutte le abruzzesi e gli abruzzesi a fare rete e a manifestare il loro dissenso, con l'obiettivo di respingere ogni attacco all'autodeterminazione delle donne".