per chiarire e risolvere il problema della mancata riapertura della RSA di Montereale, ha indetto, per oggi 16 gennaio, giorno della convocazione di detta Commissione, dinanzi al Consiglio Regionale, una conferenza stampa con sit-in alla presenza del sindaco di Montereale, degli amministratori del Comune dell’Aquila e dei sindaci dei comuni dell’Alta Valle dell’Aterno.
La Residenza Sanitaria Assistenziale di Montereale è una struttura Pubblica con 60 posti letto accreditati nel sistema pubblico, gestita, in parte, con personale della ASL1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila e, in parte, in appalto, con la società cooperativa Quadrifoglio.
A seguito degli eventi sismici del Centro-Italia verificatisi nel 2016 e nel 2017, la struttura di Montereale è stata dichiarata inagibile; con decreto dell’allora Vicecommissario alla Ricostruzione del Terremoto del Centro-Italia, Luciano D’Alfonso, gli ospiti sono stati trasferiti, anche in forza dell’accordo tra la ASL1 e il Comune dell’Aquila, presso la struttura dell’ex Onpi, di proprietà dello stesso Comune.
A otto anni dal sisma, nonostante il ruolo strategico che la predetta struttura riveste per il territorio di Montereale e per l’intera area dell’Alta Valle dell’Aterno, e la necessità del rilancio socio-economico della stessa dopo i drammatici eventi sismici di cui sopra, non risultano ancora terminati i lavori di riparazione dell’immobile. Immobile che, quindi, non è stato ancora riconsegnato alla collettività per fornire i necessari e previsti servizi socio-assistenziali ai quali sarebbe destinato.
E ciò, nonostante nel nostro territorio provinciale e, in special modo nell’area aquilana, la domanda di ricoveri in residenze per anziani sia in crescita, a fronte di una carenza dei servizi residenziali e semiresidenziali. Invero, il ripristino dell’immobile servirebbe proprio ad incrementare il numero dei posti letto per l’assistenza residenziale e semiresidenziale nel nostro territorio.
Ciò dovrebbe chiaramente avvenire tramite una seria e concreta programmazione che parta dai reali bisogni della collettività e, in special modo, delle persone più fragili. Di contro, invece che mantenere la continuità assistenziale tra l’ospedale e l’offerta socio-sanitaria territoriale, offerta che, comunque, non soddisfa il fabbisogno attuale, le condizioni in cui ad oggi versa la struttura di Montereale pregiudicano tutte quelle persone che vivono in condizioni di cronicità, fragilità o disabilità, che, specialmente se non autosufficienti, dovrebbero essere curate attraverso l’integrazione tra il servizio sociale e quello sanitario. Tutte queste ragioni sono state evidenziate nel corso della conferenza stampa e in audizione.
Durante la riunione della Commissione è emerso che i lavori affidati alle imprese nel 2019 sono stati sospesi più volte per errori progettuali. Una prima perizia di variante da 1,2 milioni di euro ha determinato una pausa di 300 giorni. Successivamente, una seconda variante da 2 milioni di euro è stata richiesta, portando a ulteriori interruzioni. Alla discussione hanno partecipato anche i rappresentanti della Asl 1, tra cui il direttore amministrativo Stefano Di Rocco e l’ingegnere Mauro Antonello Tursini. Quest’ultimo ha riferito di aver proposto la risoluzione del contratto con le imprese appaltanti, una decisione ora al vaglio della Direzione generale e dell’assessorato regionale alla Salute.
Il presidente della Commissione di Vigilanza, Sandro Mariani, ha concluso la seduta annunciando una visita ispettiva sul cantiere.