Quali conseguenze ci saranno se andranno in porto i progetti legislativi del Governo sul Premierato e sul Regionalismo Differenziato? Di questo si parlerà nell’incontro pubblico organizzato dalla Lega SPI-CGIL e L’ANPI Valle Peligna, che si terrà Giovedi 23, alle ore 16,30 presso la Sede CGIL di Vico del Vecchio.
La riflessione riguarderà, in particolare, la differenza che c'è tra una società partecipativa e una società a sfondo autoritario, con un forte accentramento verticistico. La CGIL in tutte le sue istanze congressuali, in particolare nell'ultimo Congresso, ha posto al centro della sua attenzione e dei suoi obiettivi la necessità di rafforzare la partecipazione che negli ultimi anni è venuta meno.
Dall'altra parte, il modello che oggi si propone dal Governo, con la riforma del Premierato e del Regionalismo Differenziato è un modello grave e pericoloso. E quando noi parliamo a tal proposito di una tendenza autoritaria, di una possibile svolta o torsione autoritaria che fa venire meno i presupposti fondamentali della nostra Costituzione, lo facciamo in base a quanto previsto dai disegni di legge presentati.
Come sottolineato da più parti la logica prevista nel disegno di legge di riforma costituzionale sul Premierato presentato dal Governo porterà inevitabilmente ad una riduzione, ad una limitazione di una serie di funzioni e ruoli di garanzia che oggi vengono svolte dal Presidente della Repubblica che, nonostante quello il Governo afferma, viene fortemente diminuito nel suo ruolo di imparzialità e rappresentanza unitaria della Nazione.
Questa verticalizzazione del potere, questo accentramento di potere nelle mani di una sola persona, conferma la nostra analisi che siamo di fronte a un percorso il cui risultato finale sarà un sistema autoritario di fatto.
Un processo ulteriormente aggravato dalla Legge sull’Autonomia Differenziata, nelle forme, nei metodi e obiettivi delineati nella Legge Calderoli, già sanzionata pesantemente dalla Corte Costituzionale pur ritenendo inammissibile, nella decisione di ieri, il Referendum per la sua abolizione.
Un progetto, da anni portato avanti dalle Regioni del Nord, che nei fatti aumenterà i divari territoriali e accentrerà i poteri verso le Regioni a discapito dei Comuni.
L’incontro sarà aperto da Enio Mastrangioli, Segretario della Lega SPI-CGIL e Fulvio Angelini, Coordinatore dell’ANPI Regionale, seguirà l’intervento del Professore di Diritto Costituzionale dell’Università de L’Aquila, Fabrizio Politi. Dopo il dibattito concluderà i lavori Carmine Ranieri, Segretario Generale della CGIL Abruzzo e Molise.
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