Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato i segretari generali regionali Carmine Ranieri (Cgil), Giovanni Notaro ( Cisl) e Michele Lombardo (Uil) e i segretari di Spi Cgil Abruzzo Molise, Antonio Iovito, di Fnp Cisl Abruzzo Molise, Vincenzo Traniello, e di Uilp Uil Abruzzo, Alfredo Moschettini.
I tre sindacati scenderanno in piazza sabato 9 novembre per ribadire la propria posizione contro i tagli indiscriminati dei piani di risanamento delle Asl che non ripianano i bilanci e aggravano solo le condizioni dei cittadini e dei pensionati e a sostegno di un dibattito pubblico e trasparente per il rilancio del Sistema sanitario pubblico nazionale e regionale.
La manifestazione inizierà alle ore 9.30 in piazza Ovidio a Pescara. Il corteo partirà alle ore 10.00 da piazza Ovidio e arriverà in piazza Unione, dove alle 12.00 interverranno i segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil, Carmine Ranieri, Giovanni Notaro e Michele Lombardo.
Tra le richieste della categoria pensionati di Cgil, Cisl e Uil: l’aumento del finanziamento del SSN e di conseguenza di quello regionale, pari a quello degli altri Paesi europei; il finanziamento del fondo per la non autosufficienza e l’attivazione di strutture e attività della medicina territoriale per un programma reale di riduzione delle liste d’attesa, per l’attivazione delle case di comunità e dell’assistenza domiciliare; un piano triennale di assunzioni nella sanità, in modo da coprire le attuali e future carenze del sistema pubblico; garantire i Lea e il diritto alla salute come previsto dalla Costituzione e impedire ulteriori disagi a causa dell’autonomia differenziata. (clicca per scaricare il volantino e il documento)
Nel corso della manifestazione si alterneranno gli interventi di lavoratrici e lavoratori della sanità e degli appalti oltre che dei responsabili degli uffici disabilità.
“Oggi 120mila abruzzesi sono costretti a non curarsi – hanno sottolineato in conferenza stampa i tre segretari Iovito, Traniello e Moschettini -. Anche il reddito dei pensionati è da anni sotto attacco con il blocco della rivalutazione delle pensioni e la concessione di un aumento di tre euro lorde mensili per le pensioni minime. Meno sanità pubblica e meno reddito per i pensionati è una politica profondamente ingiusta e socialmente inaccettabile”.