Ecco, quindi, la scelta dei ragazzi della II F del Liceo Scienze sociali di L'Aquila di dotarsi di un proprio questionario da proporre, di agire il territorio, di incontrare i pensionati dello SPI CGIL. Il tema del gioco, una parola-valigia dentro cui confluiscono aspetti molto diversi tra loro (giochi spontanei, di regole, di finzione, competitivi come lo sport, d’azzardo, di vertigine etc.etc.), è uno spazio “libero” importante per tutte le fasce di età, ma il modo di percepirlo, di viverlo oggi e di ricordarlo com’era in gioventù può essere molto diverso. L’ipotesi di lavoro che ha animato il laboratorio pratico di somministrazione del questionario sul gioco era proprio quella di cogliere le differenze di atteggiamento più o meno favorevole a trascorrere il proprio tempo nella dimensione “gioco” tra le diverse generazioni (adolescenti di 17 anni, genitori adulti produttivi sul mercato del lavoro e gli ultrasessantacinquenni dello SPI CGIL): insomma di rilevare la possibilità che le generazioni passate e/o quelle in produzione facessero scattare un meccanismo più “severo” nei confronti delle attività preferite dai ragazzi. Il questionario costruito dagli studenti, il percorso di incontri con gli anziani, il confronto e la discussione degli esiti hanno messo bene in luce tali differenze e resi protagonisti tanto i giovani quanto gli anziani: i primi in veste di piccoli ricercatori e i secondi in “sapienti” soggetti sperimentali, testimoni di memoria.
articolo sul numero 11/2011 di LiberEtà