ha organizzato con l'Associazione antirazzista Ubuntu, l'iniziativa "otto marzo sempre: femminile e femminismo delle donne rom".
Importante occasione per una riflessione comune sulla condizione delle donne rom insieme a Giulia Di Rocco, romnì italiana, attivista, mediatrice e consulente legale e per pensare, in un'ottica di femminismo intersezionale, una rete fra le donne rom e le donne gagé, per l'uguaglianza nelle differenze e contro la cultura delle divisioni.
Ha aperto i lavori Marilia Di Paolo responsabile del Coordinamento Donne Spi Cgil. Nel suo intervento ha ribadito che le donne della CGIL, donne femministe, sono impegnate da sempre per prevenire e contrastare ogni forma di violenza e di discriminazione nei confronti delle donne ed anche di tutte le soggettività LGBT. "Rivendichiamo fortemente il diritto all’autodeterminazione e contrastiamo la cultura patriarcale e l’idea del possesso, perché vogliamo difendere i diritti di tutte e tutti. E perché sappiamo bene che i diritti non sono mai regalati, ma che vanno conquistati, e che quelli già conquistati vanno sempre difesi. Nel documento congressuale dell’ultimo congresso della CGIL, c’è un paragrafo intitolato “Compiti del Congresso” che riporta, tra gli altri obiettivi, proprio questo: “E’ necessario che la CGIL continui nel suo impegno teso a prevenire e contrastare ogni forma di violenza e di discriminazione nei confronti delle donne e di tutte le soggettività LGBT, rivendicando il diritto all’autodeterminazione e contrastando la cultura patriarcale e l’idea del possesso, per difendere i diritti di tutte e tutti”.
Molto interessante e appassionante la comunicazione/racconto di Giulia Di Rocco basata sulla sua storia che diventa storia colletttiva e che ha fatto ben comprendere l'ingiustizia, il dolore e la chiusura provocati dalla differenza trattata come stigma.
Si sottolinea che Giulia è membro del Forum SRC (acronimo di Rom, Sinti e Caminanti), istituito presso l’Unar Ufficio anti-discriminazione razziale presso il Ministero delle Pari Opportunità e membro dell’IRU, organismo che rappresenta i rom presso il Consiglio di Europa e l’ONU. E' anche Presidente del primo partito politico nazionale rom e sinti, il partito Mistipè, che in lingua romanì significa rispetto e solidarietà, è un partito le cui fondatrici sono tutte donne, tra cui Giulia stessa, ma soprattutto nel programma di questo partito, oltre a un seggio in parlamento, al riconoscimento come minoranza, all’inclusione sociale e scolastica, al contrasto a tutti i razzismi, c’è il raggiungimento della parità tra uomo e donna.
Tra proiezioni di foto e filmati, miranti ad approfondire il tema trattato, si é svolto in modo dialogante un approfondito dibattito. Hanno preso la parola, tra le altre, Teresa Nannarone consigliera Comune Sulmona e Loretta Del Papa Associazione Donne TerreMutate