Nov 23, 2024 Last Updated 4:35 PM, Nov 22, 2024

Professione badante, il lavoro diventa realtà I risultati del progetto “I mestieri invisibili”

Pubblicato in Donne
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Come le donne italiane e straniere sono riuscite a prendere il titolo di assistente familiare. Si chiama “I mestieri invisibili” ed è il progetto nato per qualificare e dare dignità sociale ad una professione, quella del badantato, sempre più richiesta ma spesso mal retribuita e soprattutto non regolarizzata.

 

Questa mattina (ore 9), al centro culturale Moro, vengono illustrati i risultati del progetto in un convegno a cui partecipano anche esperti di fuori regione. E’ l’occasione per illustrare i risultati raggiunti in un anno, porre a confronto le varie e esperienze e dare seguito a quanto già realizzato: tessere una rete nazionale di progetti per sviluppare il mercato dei servizi privati di cura. Il convegno è moderato da Andrea Mori, caposervizio della redazione di Lanciano-Vasto del Centro. 

“I mestieri invisibili” - promosso dal Comune con Cnos Fap e Akon service di San Salvo, la Comunità montana medio Vastese, la facoltà di Scienze manageriali della D’Annunzio di Chieti con la Ps equal (Francia) - è partito nel gennaio 2007 esaminando le esigenze di un territorio come il Vastese in cui gli anziani aumentano e sono sempre più richiesti i servizi di assistenza alla persona. Comune e Cm di Gissi hanno promosso un percorso di formazione per assistenti familiari autorizzato dalla Regione (il riconoscimento di questa qualifica professionale non esisteva). Al bando per l’avvio dei corsi hanno risposto 102 candidati e dopo una selezione, 47 allievi (46 donne e un uomo) hanno partecipato alla fase formativa ed in 44 hanno conseguito il titolo di assistente familiare. Alla formazione ha fatto seguito l’opportunità lavorativa con borse lavoro ed è nata anche una cooperativa per l’assistenza a domicilio. Nel corso dell’appuntamento viene inoltre presentato il volume “Badare al futuro: verso la costruzione delle politiche di cura nella società italiana del terzo millennio” curato da Felicia Zulli (Franco Angeli editore), responsabile del progetto.

L’ESEMPIO

La prima cooperativa e le borse lavoro per 3 mesi Si chiama “Il legame” ed è una cooperativa sociale che si occupa di servizi privati di assistenza a domicilio: è formata da 10 assistenti-badanti familiari straniere. Si tratta di uno dei primi risultati del progetto “I mestieri invisibili”. Comune di San Salvo e Comunità montana stanno inoltre sperimentando l’inserimento guidato di 15 corsiste assegnando borse di lavoro da 400 euro per 3 mesi. L’obiettivo è riuscire, al termine del periodo di inserimento, a farle regolarizzare attraverso un contratto di assunzione. DATI Sono 18.631 i residenti e il 5% parla straniero Da circa un decennio si registra un aumento di stranieri a San Salvo. Su 18.631 residenti, gli stranieri sono 943 (5% della popolazione), 133 dei quali in età scolare. Provengono da 39 nazioni, 13 comunitarie (533 residenti) e 26 estracomunitarie (410). La comunità più numerosa è la rumena (472), seguita da quella albanese (209) e da quella cinese (58). La conoscenza della lingua italiana e soprattutto un lavoro regolare sono i problemi che si trovano a fronteggiare gli immigrati.

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