Come si fa ad alzare il sipario su una realtà che attira l’attenzione solo quando entra di diritto nelle pagine di cronaca nera? Accendere le luci sulle condizioni in cui versano oltre 278 mila anziani ospitati nelle dodicimila strutture sparse sul territorio nazionale; aprire le porte alla trasparenza e a un rapporto di maggiore collaborazione tra operatori, familiari, dirigenti, associazioni, cittadini e rappresentanze sindacali per evitare che il virus della violenza, della solitudine e dell’abbandono continui a diffondersi nelle case di riposo, nelle rsa, negli ospedali, nelle strutture per anziani in generale ma anche tra le mura domestiche in cui vivono, assistiti da famiglie spesso lasciate sole dalle istituzioni, due milioni e mezzo di anziani, la maggior parte dei quali donne.
Un compito arduo, ma è quello che il Coordinamento donne Spi Cgil ha deciso di portare avanti per tutto il 2017 attraverso la campagna “Insieme. 8 marzo con le donne nelle case di riposo”. «L’obiettivo – ha affermato la responsabile nazionale del Coordinamento donne Spi Cgil, Lucia Rossi – è visitare nel corso dell’anno le strutture per creare una relazione con le ospiti e le lavoratrici e costruire insieme a loro un percorso per risolvere problemi e criticità. Ce la metteremo tutta per essere presenti e vicino alle donne costrette a vivere il resto della vita nelle case di riposo. Ma questo non basterà se non riusciremo a sensibilizzare l’opinione pubblica per aiutare concretamente persone molto sole»... continua a leggere