dal sito web LiberEtà. Le donne sono in prima fila nella battaglia contro il Coronavirus, negli ospedali e nei centri di ricerca, ma anche nelle case di riposo, nelle farmacie e nei supermercati. Le donne, nella programmazione della Fase 2, sono state relegate nelle retrovie. Nelle stanze in cui si prendono le decisioni strategiche per ridisegnare il paese che verrà, il genere femminile è praticamente assente.
#losservatorioregionale salute mentale scrive alla Regione Abruzzo e alle Aziende Sanitarie Ieri le associazioni Altri Orizzonti, ARCI Abruzzo - Molise, 180amici l'aquila, Cittadinanzattiva, Cosma, Percorsi, UNASAM e i sindacati CGIL Abruzzo Molise, CISL Abruzzo - Molise, UIL Abruzzo hanno inviato una lettera, come Osservatorio reginale Salute mentale, al Presidente della Regione Abruzzo,
“Lasciare a casa gli anziani e distinguere la riapertura del paese per fasce d’età è discriminatorio. Non sono dei semplici numeri ma uomini e donne in carne ed ossa con esigenze fisiche, psicologiche e sociali come tutti gli altri. Il governo non può pensare di procedere in questa direzione senza peraltro confrontarsi con sindacati e associazioni del volontariato che rappresentano milioni di anziani”.